venerdì 28 marzo 2014

Expò Food & Design...per i professionisti del settore

Al via la seconda edizione 

di Expò Food & Design 

nella piccola cittadina abruzzese 

di Miglianico .

Lunedì 31 marzo e martedì 1 aprile 
dalle 9 e trenta alle 18 e trenta 
riapre il salone dedicato 
ai professionisti del settore 
del food and beverage

 Le novità saranno tante, l'area workshop vedrà alternarsi professionisti della ristorazione, del food and beverage, del bartending e del design, con una serie di appuntamenti che movimenteranno le due giornate.


 Creare un diversivo alle fiere classiche è l'obiettivo degli organizzatori, cercare di far rendere più costruttivi gli investimenti delle imprese per affrontare e stimolare la clientela.
 Saranno presenti le migliori aziende del territorio con un programma di eventi collaterali dedicati a tutti i visitatori professionisti, esperti, tecnici, giornalisti e operatori delle diverse filiere.


Molti laboratori, dimostrazioni, assaggi, seminarie concorsi che arricchiranno la seconda edizione dell' Expò Food & Design.
 Tra un workshop e l'altro sarà possibile degustare birre, vini, caffè da accompagnare a prelibatezze culinarie e, anche, conoscere i più innovativi e moderni sistemi di cottura.
 Tra le tante novità di questa edizione anche una lotteria, infatti, tutti i partecipanti avranno la possibilità di vincere numerosi premi messi a disposizione delle aziende partner della manifestazione.





Ecco il calendario completo Expò Food:

Lunedì 31 marzo 2014

10.30 IL CAFFÈ
A cura di: Mokambo
Che cos’è il caffé e perchè è così importante, il caffé come business, il caffé e la proposta unica di vendita, aspetti tecnici della preparazione, l’importanza della qualità, bar e imprenditorialità

15.00 LA BIRRA
A cura di: Orsini Horeca
Breve storia della birra, come si abbina, le varie tipologie, le tecniche di spillatura


Martedì 1 aprile 2014

10.30 SPICY FRESH AND MOLECULAR COCKTAILS
A cura di: Antonello Petaccia - Equilibrium Bar Service Pescara:
Realizzazione drink con spezie fresche e destrutturazione del drink con tecniche di sferificazione

11.30 HOME MADE SYRUP AND TWIST ON CLASSIC
A cura di: Alessandro Romoli - Accademia del Bar Bologna
Realizzazione sciroppi non convenzionali e rivisitazione di drink classici perseguendo il profit concept
12.00 PROGETT(O)AZIONE
A cura di: IarDesign, DeZign Studio
Una tavola rotonda tra progettisti e produttori per ricucire le distanze, incentivare la ricerca e dare nuovo slancio alla progettazione

15.00 SNAKE & BAKE IN UN MQ
A cura di: Rational
Una demo a cura dell’ azienda nota nel settore per le apparecchiature all’avanguardia, sul tema delle cotture brevi e veloci
17.00 ESTRAZIONE LOTTERIA 

...io ci sarò, e voi?

sabato 15 marzo 2014

Il mondo dell' American Bar - basic course American Bar 1° Intervento

...a tutti i sognatori che non hanno mai perso la speranza di un domani diverso...

Dedico questo spazio a tutti quelli che vorrebbero imparare ad essere bartender e barmaid, e soprattutto a coloro che occupano già la posizione dietro al banco bar e vorrebbero professionalizzarsi...si proprio così, mi preoccupo di più di quelli che vengono messi ad improvvisare questo nobile lavoro...quante volte troviamo difronte operatori poco professionali, o dicono di saper fare cocktail, ma non sanno, addirittura, che cos'è un oncia. Tantissime volte è il titolare del bar a voler risparmiare sul personale, e alla fine ha, sicuramente, il risultato negativo.

...iniziamo il viaggio

freestyle



non è quello che di solito immaginiamo, il barman acrobatico, ma in realtà indica un modo diverso di organizzarsi col banco bar, cioè tutto a portata di mano, di bottiglie, di ghiaccio e di tutte le attrezzature da lavoro.
Tutto dev'essere pronto per creare cocktail spettacolari con l'alta velocità.
Il  freestyle nasce circa trent'anni fa in America, dopo una lunga crisi di consumi dell'alcool, dovute alle rigide leggi americane.
Fu la Tgi Friday's, catena di bar-ristoranti nel mondo, a smuovere questo settore.
Dopo una lunga storia dietro, basandosi sulla conoscenza di molti locali, introdusse un nuovo sistema per condurre un locale, appunto il freestyle.
Questo comportò un nuovo avvicinamento da parte delle persone, i clienti si sentivano attratti dai locali notturni e li consideravano un punto d'incontro.

ecco la terminologia


  • bartender terminologia americana per chiamare il barman uomo
  • barmaid quella per chiamare il barman donna
  • barback è l'apprendista banchista cioè il ragazzo/a che aiuta a pulire i bicchieri e intanto impara la professione
  • master bartender è il capobarman, cioè il bartender più esperto e preparato
  • bar manager è il direttore bar, è una figura di responsabilità, si occupa degli approvvigionamenti, organizzazione del personale e non opera dietro al banco
  • cocktail nel linguaggio popolare inglese del XVIII secolo significa cavallo dalla coda mozza, cioè cavalli non di razza, i mezzo sangue e dunque miscugli



...alla prossima parleremo di flair e della vasta merceologia


mercoledì 5 marzo 2014

La più grande ed innovativa soluzione per la crescita delle attività alberghiere

Aumentare ricavi ed occupazione?
Ci pensa il revenue management.

Dedico questo spazio alla più grande ed innovativa soluzione per far crescere il profitto nelle attività alberghiere. Parlo del revenue management. Questa potente macchina guidata dal Professore Franco Grasso, un vero esperto che da 15 anni coordina il " Franco Grasso Revenue Team " seguendo il lavoro di circa 120 hotel in Italia.
Un team di persone semplici, di altissima professionalità ed umanità, che ho avuto grande onore e  piacere di incontrare e conoscere personalmente. 
Il principio del revenue è vendere a tariffe più alte nelle stagioni di punta e migliorare per aumentare l'occupazione nei periodi meno richiesti.
Franco Grasso è diventato grande esperto per aver sfatato una serie di miti e aver aumentato i fatturati nelle strutture dove il suo staff opera.


Instancabile formatore, ha all'attivo migliaia di ore di formazione in Italia e all'estero


Massimo Ciavarro a lezione di Revenue


 Ha creato il software di RM Revolution System, un importante strumento di supporto per le attività commerciali e tariffarie degli alberghi. Oltre a “Zaccheo”, rivoluzionario PMS leggero per la gestione dell’Hotel. 



Autore di diverse pubblicazioni e libri dedicati alla materia, di cui è profondo conoscitore: “Il Revenue Management Alberghiero” (Hoepli – 2006) e “Oltre il Revenue Management Alberghiero – Come cogliere le nuove opportunità di mercato” (Hoepli – 2012). 

 
Con Franco Laico ha formato una squadra di giovani - il Revenue Team - professionisti al servizio delle imprese, una task force del Revenue a disposizione 24h su 24… 365 giorni l'anno, una equipe in cui competenza ed efficienza si affiancano a simpatia ed entusiasmo, 
gli ingredienti necessari ad ogni ricetta di successo




giovedì 27 febbraio 2014

Il ristorante perfetto: Casette di Campagna

Casette di Campagna...un'esperienza romana


Situata nella riserva naturale della "Valle dei Casali", a Roma in zona Portuense Monteverde, ci sono stato nel maggio 2012, invitato dal mio formatore, Prof. Emanuele Addabbo. Lui parlava di questo posto come il ristorante perfetto, mentre eravamo in macchina, io e Raffaele, il mio amico, ascoltavamo i suoi dettagli come se stesse raccontando una favola, ci incuriosimmo tantissimo. Arrivammo in un immenso verde, due ettari tra viali, ampie aiuole fiorite, verdi prati ed un laghetto. 


La prima cosa che facemmo fu entrare nei bagni, fiori freschi che profumavano l'ambiente, igiene ai massimi livelli, ci rilassammo così tanto, che volemmo metterci, subito, nelle mani del proprietario nel consigliarci la cena. Io mi fidavo. Il proprietario conosceva il Prof, ci fu una premurosa attenzione nei nostri confronti, ma del resto, come vedevo, in tutti i clienti che entravano, e fu molto gentile a spiegarci tutta l'organizzazione, la loro filosofia di base. 


Eravamo pronti per essere consigliati al meglio e del meglio che c'era in quella sera. I piatti con materie prime fresche, e molto importante, tutte di stagione, presentate singolarmente come delle vere ed uniche esperienze dove ci immergemmo con piacere...e piacere fu!


Eravamo a Roma e assaggiammo la cucina romana, un cacio e pepe, fatto benissimo era inevitabile, chef molto competente e attento con piatti autentici e succulenti. 
Eravamo alle Casette di Campagna e abbiamo avuto il piacere della convivialità, della tavola sincera, molto genuina, abbiamo goduto dell'ambiente, dell'accoglienza, e di tutto il paesaggio. L'alta qualità a prezzi ragionavoli.


Consiglio sempre di chiamare per prenotare, T 0665743230 M 3335485032, per impostarlo sul navigatore via Affogalasimo 40, per mandargli una cartolina di ringraziamenti, sempre e solo dopo esserci stati  00148 Roma



...e voi avete altro da consigliare?







 

domenica 23 febbraio 2014

La tua attività ha una nuova faccia?...anzi doppia!


...non è solo una lavanderia ma ospita, anche, un negozio di abiti vintage, serate musicali e vanta anche una colonna sonora.

 

Vivai che diventano ristoranti di sera, negozi di dischi che fanno il caffè, in Inghilterra, in America crescono sempre di più questi negozi con doppio formato che incuriosiscono i clienti per battere le difficoltà della crisi. Questi double face shop consistono di integrare un'offerta primaria, molto spesso con una proposta food. Cosa vogliono scaturire questi negozi? Aumento di convivialità, di tempo da passare in loco, e quindi, la propensione alla spesa e al consumo. 


...e stimolando la scoperta della convivialità perduta, per il troppo tempo perso sui social e magari ritornare a guardarsi negli occhi.


Questa è una formula intelligente fatta da persone che hanno due idee con un solo spazio, può essere una fonte alternativa di reddito, sfruttare i due abbinamenti con un unica offerta, una soluzione per gli abbattimenti dei costi. Sembra tutto positivo sia sul fatturato che sull'idea innovativa. Ma abbinare le due attività non è così semplice come sembra, sviluppare sinergie azzeccando l'abbinamento è obbligatorio, specialmente quando un'attività è ben avviata, si rischia un autogol. Per la questione licenze esiste la possibilità di avere l'autorizzazione del doppio format, ma per la questione food è ben più articolata, la cosa primaria è avere una canna fumaria, senza si rischia la chiusura del locale.


Un esempio può essere per chi ha una gelateria, in inverno può abbinare un format, con un minimo d'investimento, sfruttando al massimo qualche già attrezzatura del suo laboratorio e uscire con un prodotto caldo. L'importante, secondo me, è rimanere sempre minimalisti per ciò che concerne gli arredi e avere delle formule di combinazione prodotto sempre più innovative. 


Un'altro può essere un negozio di dischi, di musica in genere, che per il calo di vendite di cd, vinili, aggiunge un angolo bar, un'idea che si abbina molto al mondo musicale. Ascoltando un buon vinile,   sorseggiando un ottimo vino con stuzzicheria, tutto di alta qualità. In questo caso creare serate con un contest tra dj che tornano a scratchare sul vinile, uno stile molto vintage, che di questi tempi è molto gradito.

Ancora un altro esempio sono librerie che creano un corner nei loro locali di  prodotti del proprio territorio, come vini, pasta, conserve e altro, proponendo eventi ad hoc, presentazioni di libri, concerti dal vivo, presentazioni di progetti, così facendo danno la possibilità di far conoscere il prodotto e magari venderlo...cultura, bellezza, e mangiare bene, che volete di più.

...corso di scrittura creativa del MovimentoCulturaleSpiragli da Enolibreria TERRE VICINE ad Altamura



...e voi avete altre double face da proporre?

mercoledì 19 febbraio 2014

Gamme alimentari, partiamo dalla base

Oggi parliamo dei prodotti food che si suddividono in 5 gamme in base al tipo di lavorazione o conservazione applicata. Questi sono temi semplici, consiglio a molti gestori di strutture alberghiere e ristorative di dare un'occhiata, serve una base per affrontare il mestiere del ristoratore/albergatore, ma tante sono le improvvisazioni riscontrate, andando in giro per l'Italia.


  1. Prima Gamma. Sono i prodotti freschi, fragili e deperibili come frutta, verdura, carne, uova, prodotti ittici, formaggi disponibili sul mercato come si trovano in natura.
  2. Seconda Gamma. Sono prodotti in scatola e conserve che hanno subito trattamenti di conservazioni (sterilizzazione e pastorizzazione) e appertizzati (consiste nel porre l'alimento da conservare in un recipiente ermetico, che poi viene portato a temperatura elevata in modo da distruggere i microorganismi contaminanti). Per molti alimenti liquidi l'appertizzazione è stata sostituita dalla uperizzazione , UHT (Ultra High Temperature).
  3. Terza Gamma. Sono prodotti prevalentemente surgelati che mantengono inalterate le loro caratteristiche organolettiche grazie ad un abbassamento della temperatura di -24°mantenuto poi ad almeno -18°. Sono prodotti che hanno subito una mondatura e molto pratici in cucina. 
  4. Quarta Gamma. Sono i fresh food, prodotti pronti all'uso, dopo essere stati lavati, tagliati e confezionati in sacchetti. Possono essere consumati immediatamente previo cottura. Appartengono a questa categoria il sottovuoto spinto o in atmosfera controllata.
  5. Quinta Gamma. Ci si avvale di un doppio sistema di conservazione. Il prodotto viene prima pastorizzato e poi messo sottovuoto in alcuni casi pastorizzato all’interno di confezioni pronte all’uso (es. lo zampone). Il prodotto subisce un’azione batteriostatica , conservando le caratteristiche di assenza microbica sottovuoto.I cosiddetti pre-cotti, oltre ad essere puliti e mondati, sono cucinati e conservati sottovuoto con una conservabilità di circa un mese a 0-3°C pronti da rigenerare e servire
    (i piatti convenience, ma proprio di questo parleremo in un altro momento).
      


...inizia ad essere interessante?

lunedì 17 febbraio 2014

...arrivano i foodblogger, la tua passione mettila sul web

 ...arrivano i foodblogger



Mani sulla tastiera e mani tra i fornelli.


Aumentano sempre di più, in Italia,  prevalentemente donne, i foodblogger.
Per qualcuno è un divertimento, ma per tanti è già un lavoro che inizia a rendere.
Partiamo dicendo che questo è un format con investimenti uguali a zero, i blog si aprono senza nessun costo.


Scegli una piattaforma per creare il tuo mondo virtuale, apri diverse pagine a tema su facebook, twitter, pinterest e altri social, imparare un po' di Seo (search engine optimization, strategie per migliorare il posizionamento di un sito), basta comprare un libro e quando si ha del tempo, presenziare a eventi a tema.
 Si diventa foodblogger solo se hai passione per la cucina, non puoi improvvisare.

Il web è una  grande risorsa, ma si comporta come un boomerang, chi improvvisa viene immediatamente etichettato.
Bisogna rispondere a tutti e accettare le critiche.
Essere un foodblogger è essere se stessi, uscire con idee originali e mai farsi tentare dalla moda del momento.
La fotografia è essenziale, fotografare alimenti non è molto facile, è necessario ridurre la cottura per avere un impatto migliore e adottare inquadrature dall'alto.


I contenuti fidelizzano i clienti.
Varietà di contenuti e ricette inedite aiutano molto ad avvicinare curiosi al blog.

Ecco alcuni foodblogger italiani che hanno stili differenti ma molti utenti che li seguono ogni giorno:
  1. gnambox.com
  2. cravatteaifornelli.net
  3. ecocucina.org

Dai fornelli al web: come i food blogger usano i social network